PRESS


ABOUT KAWAX

REVIEW

THE NEW NOISE [IT]:
http://www.thenewnoise.it/lili-refrain/

IMPATTO SONORO [IT]:
http://www.impattosonoro.it/2013/11/04/recensioni/lili-refrain-kawax/




RUMORE [IT]
(cartaceo)

"Lili Refrain è al terzo album e la voce che ha finalmente trovato è personale e affascinante. Per prima cosa non ci tiene a farci sapere di essere una virtuosa della chitarra. Bene. Kawax è l'esatto contrario di un album drone o ambient, e anzi scalcia, impenna, si irrigidisce e si acquieta con dinamismo sorprendente, sopratutto se pensiamo che a conti fatti stiamo parlando di ritmiche digitali e sovrapporsi di strati consonanti. La prassi vuole che si facciano nomi per descrivere le coordinate, e se proprio dobbiamo allora vogliamo pensare a una versione dark di quello che potrebbe succedere agli Earth costretti nella forma umana dei Pink Floyd più liberi. Nomi ambiziosi ma non usati a caso o per gusto di iperbole. Le coordinate sono quelle e il viaggio sembra appena iniziato." Raoul Duke 7/10





REPORT 





RADIO POPOLARE ROMA- NIGHT SHIFT:
PODCAST PUNTATA 58 - http://69.195.199.59/nightshift/

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“Lili Refrain è una chitarrista romana che, armata della sua sei corde elettrica, un set di effetti e una loop station, dà vita a uno show sorprendente. La giovane unisce alle sue notevoli doti di cantante e chitarrista, un'eccellente capacità compositiva e un live show d'intensità emotiva ammirevole. Mentre suona, Lili a più riprese abbandona la chitarra lasciando che la loop station faccia il suo lavoro, mentre, come uno spettro, si aggira tra il pubblico cantando le sue sulfuree melodie. Nella sua musica, metal, ambient e sperimentazione si miscelano in una chimica magnetica, prendendo vita in uno degli show più densi di emotività in cui ci si possa imbattere.” HORROR MAGAZINE 

“collage di suoni imbastiti dalla semplicità di una chitarra e una voce multiformi, che si accavallano e combattono, si guardano negli occhi e fuggono all'improvviso, a volte corrono altre si adagiano. Difficile descrivere una proposta che attinge a piene mani dal metal quanto dall'ambient, dai Sepultura a Diamanda Galas con le miriadi di sfumature rintracciabili nel mezzo.
Troppo dite? E invece no, tutto è al suo posto traboccante di emotività, a volte pare di trovarsi a teatro, uno spettacolo a 360° che non può lasciare indifferenti.” NEUROPRISON 

“Lili Refrain è accompagnata dalla sua chitarra e da un approccio che miscela con gusto generi e linguaggi apparentemente antitetici per dar vita ad uno stile personale. Si passa così attraverso innumerevoli cambi di prospettiva all'interno di un universo che vede la chitarra come perno centrale, ma che non lesina performance vocali di grande forza emotiva. Lili, pur senza bisogno di eccedere o strafare, sembra nata per stare su un palco e si dimostra perfettamente a proprio agio nel coinvolgere i presenti e attirarne l'interesse, anche perché dotata di un talento naturale avulso da spocchia o pretenziosità di sorta.” AUDIODROME 

“ho avuto l’occasione di sentire Lili dal vivo: l’esperienza è stata uno di quegli shok audiopsicoculturali che tanto mi piace segnalare. Il suo ultimo lavoro, fra giochi con la numerologia, geniali trovate come detournare un incubo sonoro infantile come Fra Martino Campanaro e il tema de il Padrino, ci fa sperare che Mike Patton risalga la scalinatella longa longa e si ripigli tuffandosi con tutto l’oro addosso nel biondo Tevere, non per ripescare i cadaveri eccellenti alla Jacopetti ma mermaids in a manhole sonore come Lili Refrain. “ RUMORE 

“Poche volte il palco è stato arredato in modo così minimale: gli strumenti in gioco sono una Telecaster, una loop station, la voce e dei cartelli; tutto qui e davvero, a conti fatti, non si sentirà la necessità di altro!” SODAPOP 

“Provate ad immaginare Diamanda Galàs che interpreta un brano del repertorio più sperimentale di Tim Buckley, per poi ingoiarselo con tutta la bara.” DARKROOM MAGAZINE 

“Quando sono le vibrazioni sensoriale a prevaricare la rigidità imposta dalla mente, nasce un album come ‘9’. Opera prima di Lili Refrain, chitarrista e cantante orgogliosamente autodidatta, plasmata tra i naufragi psichici di una concezione della musica assolutamente libera e viscerale. Tutto ruota attorno ai concetti di loop e improvvisazione. La sei corde dell’artista nostrana tesse trame in maniera convulsa, sino alla creazione di un tappeto sonoro scevro da ogni velleità accademica. Nonostante questo, tecnicamente ‘9’ si ispira anche ai vistruosi della chitarra, ai settori colti di certo ambient minimalista, ma non dimentica ovviamente di comunicare lo stato di trance estatica dal quale prende vita. A chiudere il cerchio arriva (in maniera parsimoniosa e intelligente) la voce di Lili, utilizzata in modo speculare ai tappeti sonori, come fosse strumento musicale. L’anima che prevale sulla tecnica.” RITUAL MAGAZINE 

“Il continuo sovrapporsi di chitarre, a volte addirittura con riff epic metal, lascia basito l’ascoltatore e lo incuriosisce perché nulla di quello che sta ascoltando gli fa presagire quello ascolterà brano dopo brano. Lili Refrain, si è creata un proprio genere dimostrando che, oltre ad essere una brava chitarrista, ha anche una spiccatissima personalità fuori dal comune.” ROSA SELVAGGIA 

“Canzoni senza batteria, spesso strumentali, livelli di chitarra su chitarra, un continuo ed oscuro crescendo, con bizzarre parentesi che pagano tributi a Concrete, Albéniz, e al tema di the Godfather.
E quando Lili canta, è quasi l'incontro di una sirena e una cantante lirica, coinvolte in una mera invocazione all'Apocalisse” KOMAKINO 

“Un maniacale training heavy-metal, da cui vengono introiettate palpabili tecniche esecutive e uno spiccato gusto neo-classico, fanno della nostra un’arrangiatrice certosina, capace di condurre in porto un’avventura appassionata e per certi versi straniante. Lili manifesta una smania realizzativa unica. Scelte che premiano, tanta è l’agilità in cui si sciolgono i singoli movimenti, formati in giochi di luce ossessivi, con le chitarre e le voci a sovrapporsi in strategici loop. ‘9’ è un bel manifesto di come le spigolosità underground possano assumere forma compiuta, grazie ad un perentorio retaggio progressivo.” BLOW UP 

“La mistica sonora di Lili è una frattura spazio temporale, intrinsecamente arcaica e magica al di là dei suoi registri molteplici, ed istituita in un gioco alchemico di linguaggi che rimandano a codici e simbologie primeve.” RUMORE 

“Mesmeriche sovrapposizioni vagamente Diamanda Galàs, reiterazioni minimali(ste), spirali noise, rituali psych, sabba metal ed archetipi folk-blues. 
Lili sembra gettarsi nel buio dell'intuizione con abbandono ipnotico o furibondo fatalismo, con la devozione fideistica di chi crede fino in fondo nel gesto espressivo. Ciò significa anche aggrapparsi ai punti fermi, alle personalissime fonti d'ispirazione e meditazione, fonti disparate che s'incastrano in un flusso febbrile e lirico, acuto e profondo, pulsante e circolare. Da intendersi come un'esperienza introspettiva e tuttavia generosa, perché liberatoria e soprattutto libera di scegliersi modi, forme e schema. 
E' uno dei pregi principali di Lili, sacerdotessa del guitar shippinghead.” SENTIREASCOLTARE 

“Una volta salita sul palco la ragazza ci ha letteralmente lasciati a bocca aperta: la sua performance è stata talmente coinvolgente che non potevamo proprio ignorarla. Capace, con il suo solo-project, di costruire brani stratificati e complessi con il semplice uso di chitarra e voce sovrapposti in loop, Lili Refrain è certamente una delle sorprese più piacevoli di questo 2011 per la nostra redazione. Mistica sonora tra Diamanda Galas e David Tibet.” FINAL RESOURCE MAGAZINE 

“I was lucky enough to hear the work of, and meet personally, the unique Lili Refrain during her recent show in Rome. She gave me a copy of her as-of-then unreleased new album, which I loved. “ DAVID TIBET (CURRENT 93)